giovedì 2 luglio 2009

Viareggio: una tragedia della "green economy"

Sembrerebbe proprio che Bertolaso abbia un gran da fare in questo periodo. Avremmo certamente tutti preferito che si dovesse occupare di altre cose piuttosto che di terremoto e disastri ferroviari, perché non avremmo mai voluto che queste tragedie accadessero. Ma se il succedere di un terremoto è evento pressoché imprevedibile, lo stesso non si può dire per un disastro ferroviario. Di fronte ad eventi come quelle di Viareggio o dell'Abruzzo è necessario il rispetto, sopratutto per le vittime, per i loro amici e parenti, per la tragedia umana nel suo complesso che questi comportano, ma sinceramente sono stufo di sentire appelli alla comprensione della difficoltà del momento, ad evitare polemiche nell'emergenza. Lo abbiamo fatto, lo abbiamo fatto tutti nei primi giorni del terremoto in Abruzzo, ma poi abbiamo visto e stiamo vedendo come stanno andando le cose: a tre mesi dal terremoto le persone (perché questo sono, non chiamiamoli "la gente") sono ancora in tenda, e l'inverno abruzzese è sempre più vicino, l'economia è ferma, come è ferma qualunque attività delle funzioni dello Stato. Gli abruzzesi lo hanno gridato a Roma: "siamo forti e gentili, ma non fessi".
Ora Viareggio, dove la tragedia questa volta era annunciata. Allora non possono chiederci di tacere, anche nelle prime ore dopo il disastro. Non possiamo e non dobbiamo fare sconti a nessuno.

Il GPL, Gas di Petrolio Liquefatto e non come erroneamente si dice Gas Propano Liquido (anche se il propano è il componente principale), che il treno trasportava, è un derivato del petrolio reso in forma gassosa a temperatura ambiente ed a pressione atmosferica, sottoposto a forte pressione viene liquefatto secondo una logica di economizzazione del trasporto. Il vantaggio che si ottiene è di aumentare la densità del gas di circa 250 volte, riducendo così l'ingombro a parità di massa (e quindi di energia producibile): questa logica rende possibile l'utilizzo di contenitori a pressione di dimensioni tutto sommato limitate. Per dare un esempio, una bombola da 40 dm3 di metano contiene circa 6 kg di gas, compresso a oltre 20 MPa (200 bar); una bombola di pari volume di GPL ne contiene circa 20; di conseguenza l'energia fornibile è circa 3 volte superiore. A questo si aggiunge che le apparecchiature che usano il GPL bruciano molecole a corta catena di carbonio, rendendo quindi la combustione completa più semplice e limitando l'emissioni inquinanti. Tutto questo lo fa preferire ad altri combustibili e viene considerato una fonte energetica rispettosa dell'ambiente. Anche se non è del tutto vero, sicuramente, dal punto di vista ambientale, è da preferire ad altri combustibili e carburanti.
Gli ambientalisti sono felici, la "green economy" anche.

Ma tutto ciò che può favorire la salvaguardia ambientale è effettivamente sostenibile?
Il GPL quindi è sostenibile? Sostenibile per chi? Anche per le vittime di Viareggio che sono morte perché nessuno si è mai occupato seriamente della sicurezza nel trasporto di questo gas?
I termovalorizzatori, che producono energia da fonti alternative (l'immondizia) sono sostenibili? Sostenibili per chi? Anche per le popolazioni che vivono nei loro pressi e si ammalano di cancro per l'immissione nell'atmosfera e nelle acque di alte concentrazioni di mercurio, cadmio, diossine, acido cloridrico?
Gli acrocombustibili (o biocombustibili come gli piace chiamarli per renderli più accattivanti) che producono energia dai prodotti agricoli (mais, soia, barbabietole, cereali, olio di palma, ecc.) e quindi rinnovabili, sono sostenibili? Sostenibili per chi? Anche per i popoli che si vedono uccisi e vedono distruggere le loro foreste per ottenere i territori dove fare le piantagioni? Anche per i popoli che vedono utilizzare i prodotti alimentari per produrre energia che fa andare le fabbriche e le auto occidentali quando invece loro muoiono per mal nutrizione?
Di esempi di questo tipo ne potremmo fare molti altri e la musica non cambierebbe.
Cosa è lo sviluppo sostenibile se i presupposti rimangono il consumismo ed il profitto?
Proviamo a chiederlo in questi giorni alle persone di Viareggio!
Un saluto a tutte e tutti
Domenico Vasapollo