martedì 7 aprile 2009

Terremoto in Abruzzo: non parlate di catastrofe naturale!

Il drammatico evento di questi gioni, il terromoto in Abruzzo, ci ha indotto necessariamente ad alcune riflessioni. Sicuramente i primi sentimenti sono quelli di sconforto e di dolore, un evento di questo tipo non potrebbe, a caldo, suscitare senzazioni diverse. Ora il problema immminente è quello affrontare l'emergenza, salvare più persone possibili, dare tutte le cure necessarie ai feriti, assistere nel migliore dei modi tutti coloro che hanno bisogno di aiuto in queste ore per loro così difficili e drammatiche, non fare o alimentare polemiche (in questo momento non servono), non fare sciacallaggio politico (sarebbe un'assoluta mancanza di rispetto verso le vittime). Alcune riflessioni però si possono cominciare a fare. Prima fra tutte non parlare di catastrofe naturale! La natura non ha mai nessuna intenzione catastrofica, non ha nessuna necessità di uccidere gli uomini o di distruggere ciò che da loro è stato costruito. La natura si comporta secondo i suoi equilibri e le sue dinamiche, con le quali l'uomo si deve relazionare, come fanno tutti gli altri esseri viventi. Le catastrofi sono spesso solo e soltanto umane, è l'uomo che le genera, sopratutto quando non si relaziona in modo armonioso con la natura. La storia ce lo insegna, sopratutto quella di questi ultimi 100 anni, potremmo fare un lungo elenco. Certo, i terremoti non sono l'effetto di comportamenti umani sbagliati, questi ci sono indipendentemente dall'uomo, la geologia ce lo insegna, ma se un terremoto produce centinaia di morti come quello di domenica notte in Abruzzo, o di migliaia di morti come quello dell'80 in Irpinia (circa 2.700), non è colpa del terremoto ma di come l'uomo si relaziona con questo periodico potenziale, e in Italia probabilissimo, evento. Case costruite spesso abusivamente ( e poi altrettanto spesso condonate) in luoghi dove ogni buon senso, e non solo la scienza, sconsiglierebbe di fare, edifici e manufatti di ogni genere (case, scuole, ospedali, strade, ponti, acquedotti, ecc.) costruiti da speculatori senza scrupoli, con il bene placido degli amministratori pubblici, senza il rispetto di quanto la scienza ci indica o di qunto le leggi impongono. Tutto questo uccide, non la natura!

Domenico Vasapollo

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